Walter Siti " Resistere non serve a miente " - Premio Strega 2013
05-07-2013 16:47 - Novita´ Storiche

Molte inchieste ci hanno parlato della famosa "zona grigia" tra criminalità e finanza, fatta di banchieri accondiscendenti, broker senza scrupoli, politici corrotti, malavitosi di seconda generazione laureati in Scienze economiche e ricevuti negli ambienti più lussuosi e insospettabili.
Ma è difficile dar loro un volto, immaginarli nella vita quotidiana.
Walter Siti, col suo stile mimetico e complice, sfrutta le risorse della letteratura per offrirci un ritratto ravvicinato di Tommaso: ex ragazzo obeso, matematico mancato e giocoliere della finanza; tutt´altro che privo di buoni sentimenti, forte di un edipo irrisolto e di inconfessabili frequentazioni.
Intorno a lui si muove un mondo dove il denaro comanda e deforma; dove il possesso è l´unico criterio di valore, il corpo è moneta e la violenza un vantaggio commerciale.
Conosciamo un´olgettina intelligente e una scrittrice impegnata, un sereno delinquente di borgata e un mafioso internazionale che interpreta la propria leadership come una missione.
Un mondo dove soldi sporchi e puliti si confondono in un groviglio inestricabile, mentre la stessa distinzione tra bene e male appare incerta e velleitaria.
Proseguendo nell´indagine narrativa sulle mutazioni profonde della contemporaneità, sulle vischiosità ossessive e invisibili dietro le emergenze chiassose della cronaca, Siti prefigura un aldilà della democrazia: un inferno contro natura che chiede di essere guardato e sofferto con lucidità prima di essere (forse e radicalmente).
Ma è difficile dar loro un volto, immaginarli nella vita quotidiana.
Walter Siti, col suo stile mimetico e complice, sfrutta le risorse della letteratura per offrirci un ritratto ravvicinato di Tommaso: ex ragazzo obeso, matematico mancato e giocoliere della finanza; tutt´altro che privo di buoni sentimenti, forte di un edipo irrisolto e di inconfessabili frequentazioni.
Intorno a lui si muove un mondo dove il denaro comanda e deforma; dove il possesso è l´unico criterio di valore, il corpo è moneta e la violenza un vantaggio commerciale.
Conosciamo un´olgettina intelligente e una scrittrice impegnata, un sereno delinquente di borgata e un mafioso internazionale che interpreta la propria leadership come una missione.
Un mondo dove soldi sporchi e puliti si confondono in un groviglio inestricabile, mentre la stessa distinzione tra bene e male appare incerta e velleitaria.
Proseguendo nell´indagine narrativa sulle mutazioni profonde della contemporaneità, sulle vischiosità ossessive e invisibili dietro le emergenze chiassose della cronaca, Siti prefigura un aldilà della democrazia: un inferno contro natura che chiede di essere guardato e sofferto con lucidità prima di essere (forse e radicalmente).